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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Processo civile telematico: serve l'attestazione di conformità per la copia cartacea della notifica via Pec Per la Cassazione, se la notifica della sentenza è eseguita a mezzo pec, la copia cartacea del messaggio deve essere accompagnata dall'attestazione di conformità, altrimenti il ricorso è improcedibile

-  Ove la notifica della sentenza sia eseguita a mezzo pec, la copia cartacea del messaggio di posta elettronica deve essere accompagnata dall'attestazione di conformità a pena di improcedibilità del ricorso in cassazione. Così ha statuito la sesta sezione civile della Suprema Corte, con ordinanza n. 3446/2018 (sotto allegata). La vicenda Nella vicenda, la Corte d'appello di Catania respingeva l'appello proposto dagli eredi contro la sentenza del tribunale che aveva respinto l'opposizione al decreto con cui una finanziaria aveva ingiunto al de cuius, quale fideiussore di una srl, il pagamento di oltre 50milioni di vecchie lire con accessori e spese. Gli eredi ricorrevano pertanto in Cassazione ma per gli Ermellini il ricorso è improcedibile. Improcedibilità del ricorso per cassazione Ricordano infatti nell'ordinanza che, "in tema di ricorso per cassazione, qualora la notificazione della sentenza impugnata sia stata eseguita con modalità telematiche, per so

Divorzio: assegno aumentato alla ex non più giovane che non ha finito gli studi La Cassazione conferma la decisione impugnata che ha rideterminato l'assegno alla ex matura e senza laurea specialistica

È corretta la  rideterminazione in aumento dell'assegno divorzile  a favore dell'ex, non più in giovane età, stante l'allargamento della sua famiglia e le difficoltà a trovare lavoro dopo il matrimonio  anche per non aver portato a termine gli studi all'università . Questa la decisione avallata dalla Corte di Cassazione, prima sezione civile, nella  sentenza n. 3246/2018  (qui sotto allegata) con cui il Collegio ha bocciato il ricorso di un uomo, onerato al versamento di un  assegno divorzile  a carico della ex moglie. Innanzi alla Corte d'Appello, la donna aveva chiesto e ottenuto una   rideterminazione dell'assegno  divorzile, ma di importo minore rispetto a quanto da lei richiesto (l'esborso era passato da 600 a 800 euro mensili). I giudici raggiungevano tale verdetto avendo  valutato e bilanciato una serie di elementi : si era fatto riferimento, da un lato, a ll'età matura della richiedente  (oltre 50 anni) e all'incremento della famiglia de

Via di casa il figlio 34enne Per il Tribunale di Modena i figli maggiorenni non hanno un diritto incondizionato di permanere nell'abitazione di proprietà esclusiva dei genitori

Arrivato a una certa età, il figlio maggiorenne raggiunge una dimensione di vita autonoma a prescindere dall'indipendenza economica e, quindi, non può pretendere la protrazione dell'obbligo al mantenimento da parte dei genitori oltre ragionevoli limiti di tempo. Ma non basta: mamma e papà possono anche cacciarlo di casa. Nella  sentenza del 1° febbraio 2018  qui sotto allegata, a tale proposito, il  Tribunale di Modena  ha in prima battuta preso atto che in Italia non è raro che i figli, anche dopo aver raggiunto un'età tale da non poter più beneficiare del mantenimento, permangano con i genitori nella casa natale, in forza di un consolidato rapporto di solidarietà e affetto familiare costituzionalmente tutelato. Tuttavia, il Tribunale ha anche precisato che nel nostro ordinamento  non sussiste alcuna norma che attribuisce ai figli, divenuti maggiorenni, un "diritto incondizionato di permanere nell'abitazione di  proprietà  esclusiva dei genitori ", anche co