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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Crediti dell’avvocato non recuperabili con rito ordinario o sommario Cassazione Civile, SS.UU., sentenza 23/02/2018 n° 4485

Per recuperare i propri compensi professionali non pagati spontaneamente dal cliente, l’avvocato dovrà azionare il procedimento d’ingiunzione o il rito sommario speciale, anche se prima della lite vi erano contestazioni sull’ an debeatur . E’ quanto chiarito dalla Cassazione, a Sezioni Unite, nella sentenza n. 4485 del 23 febbraio scorso. Nella vicenda in esame, un avvocato aveva proposto ricorso ex  art. 702-bis c.p.c .  per ottenere la condanna di una sua cliente al pagamento delle competenze professionali per l’attività professionale svolta in favore di quest’ultima. Il Giudice di prime cure aveva ritenuto inammissibile il ricorso oltre ad aver dichiarato la propria incompetenza, per cui il legale ha presentato ricorso per regolamento di competenza, esponendo di aver introdotto il giudizio secondo il rito sommario ordinario e che ad esso era applicabile la regola della competenza prevista dall’ art. 18 c.p.c . , e «che, pertanto, il tribunale aveva errato, perché il d.lgs . n. 15

Riforma impugnazioni: da oggi in vigore tra luci e ombre

Da oggi 6 marzo 2018 è in vigore la  riforma delle impugnazioni  introdotta dal  decreto legislativo  numero 11/2018, attuativo della legge delega numero 103/2017 (leggi: " Riforma impugnazioni: appello limitato dal 6 marzo "). Molti punti, tuttavia, restano ancora oscuri, specie per quanto riguarda gli appelli proposti dal pubblico ministero. Assenza di norme transitorie In assenza di norme transitorie, infatti, non è chiaro quali conseguenze deriveranno dalla riforma sugli  appelli già proposti dal PM fuori dai limiti di cui agli articoli 593 e 593-bis del  codice di procedura penale  e non ancora decisi né trattati. Per avere delucidazioni non si potrà far altro che attendere le interpretazioni giurisprudenziali sul punto. I rischi per l'imputato Pensiamo ad esempio al caso in cui contro una sentenza che ha derubricato un reato è stato proposto appello dal procuratore generale ma non dal procuratore della Repubblica: se si ritenessero ammissibili anche le impugnazioni

Cassazione: reato non mantenere i figli indipendentemente dall'età

Per la Cassazione va punito il mero inadempimento degli obblighi stabiliti dal giudice anche verso i maggiorenni, purché economicamente non autonomi Lo ha precisato la Corte di Cassazione, sesta sezione penale, nella sentenza n. 8883/2018 (qui sotto allegata) respingendo il ricorso dell'imputato e confermando la sua condanna per il reato di cui agli artt. 12-sexies della legge n. 898/1970 e 570, secondo comma, del  codice penale . La vicenda Questi aveva ripetutamente  fatto mancare i mezzi di sussistenza al figlio minore , affidato alla madre, omettendo di versare la somma mensile fissata per il mantenimento dal Tribunale con la sentenza di  divorzio .  In Cassazione, l'imputato deduce l'illegittimità della pena applicata avendo la Corte d'appello operato un'errata commistione tra la disciplina di cui agli artt. 570 c.p. e 12-sexies legge cit. nel dare quantificazione alla pena. La difesa sostiene che l'art. 12-sexies cit. operi un richiamo al primo e non al se

Riforma impugnazioni: appello limitato dal 6 marzo

Dal 6 marzo il pm non può appellare la condanna, l'imputato il proscioglimento con formula ampia, entra in vigore martedì 6 marzo la riforma delle impugnazioni penali di Marina Crisafi -  Dal 6 marzo cambieranno le  regole sulle impugnazioni penali . Entrerà in vigore infatti il  decreto legislativo  n. 11/2018 (sotto allegato) contenente disposizioni "di modifica della disciplina in materia di giudizi di impugnazione" in ambito penale, approvato dal Consiglio dei ministri il 19 gennaio scorso, che attua la delega contenuta nella riforma Orlando, andando a circoscrivere l'area delle impugnazioni sia per il pm che per l'imputato. Leggi anche:  Giustizia penale: approvata la riforma delle impugnazioni L'obiettivo della riforma è quello di ridurre i casi di appello, andando a comprimere il potere di impugnazione nei limiti in cui le pretese delle parti, l'esercizio dell'azione penale per il pm e il diritto di difesa dell'imputato, sono soddisfatte.  V