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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Responsabilità medica: sulla colpa penale parola alle Sezioni Unite

La recente  legge Gelli  sulla  responsabilità medica  ha suscitato nella giurisprudenza dei  dubbi interpretativi  tali da indurre il presidente della quarta sezione penale della Corte di cassazione, Rocco Blaiotta, a chiamare in causa il primo presidente della Suprema Corte al fine di  sollecitare l'urgente intervento delle Sezioni Unite  (vedi documento allegato). In particolare, la questione controversa, sulla quale è insorto un significativo contrasto tra i giudici di legittimità, riguarda la  configurabilità del reato di lesioni colpose  perpetrato dal medico a seguito dell'abrogazione, ad opera, appunto, della legge numero 24/2017, della previgente disciplina introdotta dalla legge numero 189/2012. Orientamenti contrastanti In particolare, nella richiesta di intervento del primo presidente della Cassazione si prendono come  esempi del contrasto sorto nella quarta sezione la sentenza numero 28187 del 20 aprile 2017 e la più recente sentenza numero 50078 del 19 ot

Assegno divorzio: arriva la riforma.

Addio al tenore di vita ma anche all'indipendenza economica, a favore di una  riforma dell'assegno di divorzio  che recuperi il parametro "compensativo" garantendo l'"equità familiare". È quanto propone il ddl all'esame della commissione giustizia della Camera che potrebbe diventare legge, a breve, prima della fine della legislatura. Una proposta che mira a correggere le "storture" createsi in giurisprudenza, dove, a seguito della recente rivoluzione compiuta dalla Cassazione si è passati da un eccesso all'altro: dall'assegno sempre e comunque riconosciuto, all'assegno solo se si è sulla soglia di povertà.  Ne parliamo con la  presidente della Commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti , prima firmataria del disegno di legge.  Onorevole Ferranti, perché questo disegno di legge? Cosa si vuole ottenere? La ragione è presto detta, è un disegno di legge che modificando l'articolo 5 della  legge sul divorzio intende r

Legge 104: tutti i benefici per disabili e familiari e le novità per il 2018

Ai disabili e ai familiari che li assistono il nostro ordinamento riconosce diversi benefici, sia sui luoghi di lavoro che di carattere fiscale. Soffermandoci in particolare su questi ultimi, in questo articolo vedremo che la normativa di legge prevede attualmente  diverse detrazioni ed esenzioni  e che altre sono attese per il 2018. Detrazione per l'acquisto di veicoli Innanzitutto vi sono i benefici per l'acquisto di veicoli. I disabili che decidono di acquistare un'auto, infatti, hanno innanzitutto diritto a una  detrazione Irpef del 19%  su una spesa di importo massimo pari al 18.075,99 euro. Superata tale soglia, la detrazione è comunque di 3.434,44 euro. L' Iva  sull'acquisto dell'autovettura è inoltre ridotta al 4% e il  bollo auto non è dovuto né per i primi anni né per quelli successivi. Infine, i  passaggi di proprietà  non sono assoggettati all'imposta di trascrizione. Gli incentivi non riguardano solo le autovetture ma anche gli autocaravan, le m

Marijuana: coltivazione ad uso personale è reato

Con sentenza del 21 settembre 2017 numero 43465, la IV Sezione della Suprema Corte ha statuito che la  coltivazione costituisce di per sé reato a prescindere dallo scopo per il quale viene posta in essere , quindi anche nel caso in cui si tratti di coltivazione ad uso personale , in quanto nel caso di coltivazione viene meno il nesso di immediatezza con l'suo personale. Tale orientamento trova il suo riscontro in precedenti pronunce della Corte Costituzionale, la sentenza 24 luglio 1995, numero 360; sempre della Consulta la pronuncia 20 maggio 2016 numero 109 e l'orientamento espresso dalle Sezioni Unite con sentenza 24 aprile 2008 numero 28605. La vicenda La Corte di Appello confermava la sentenza di primo grado in cui l'imputato veniva condannato per il  delitto di coltivazione di 20 piante di marijuana ; avverso tale pronuncia era proposto ricorso per Cassazione, in quanto vi era stata la violazione dell'articolo 73, comma 5 D.P.R numero 309/1990; l'imputato, in

Divorzio: niente assegno alla moglie che rifiuta di lavorare

Nella determinazione dell'assegno divorzile, il giudice deve tener conto anche dell'effettiva possibilità del coniuge che lo pretenda a  svolgere un'attività lavorativa retribuita : pertanto, va  rideterminato o addirittura soppresso  l'assegno di  divorzio alla ex moglie, madre di figli ormai grandi e in grado di rimanere a casa da soli, che si  rifiuta di cercare un lavoro e non accetta proposte  d'impiego. Lo ha precisato la Corte di  Cassazione , sesta sezione civile, nell'ordinanza n. 25697/2017  (qui sotto allegata) che ha si è pronunciata sul ricorso di un uomo a carico del quale il giudice a quo aveva posto l'assegno di mantenimento per i due figli e un  assegno divorzile  nei confronti della moglie. La Corte di merito, secondo il ricorrente, aveva omesso di vagliare la sua richiesta di diminuzione dell'assegno divorzile , in particolare omettendo di esaminare alcune  circostanze decisive ex art. 5, comma 6, legge n. 898/1970. L'ex aveva evid

Whatsapp: chat valide come prova se si acquisisce anche il telefono

n che modo è possibile acquisire in maniera corretta una conversazione WhatsApp come prova in un processo penale? Negli ultimi tempi, nella valutazione delle strategie difensive la domanda è sempre più diffusa, visto che ormai quasi tutti fanno uso di tale applicazione. Con la  sentenza numero 49016/2017  (qui sotto allegata), la  Corte di cassazione  ha dato una risposta: per l'utilizzabilità della chat è indispensabile l'acquisizione del supporto telematico o figurativo. Affidabilità della prova Per i giudici, è vero che la registrazione di tali conversazioni da parte degli interlocutori rappresenta la  memorizzazione di un fatto storico, del quale è possibile disporre a fini probatori : si tratta infatti di una prova documentale legittimata dall'articolo 234 del codice di procedura penale, il quale contempla la possibilità di acquisire in giudizio anche documenti che rappresentano fatti, persone o cose attraverso la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsias

Avvocati-clienti: colloqui top secret

Con l'approvazione preliminare del decreto attuativo (qui sotto allegato) da parte del Consiglio dei Ministri, la delega in materia di intercettazioni di cui alla legge sul processo penale ha fatto il primo importante passo verso la sua attuazione (leggi: " Riforma processo penale: approvato il decreto sulle intercettazioni "). Le novità nel mondo delle intercettazioni sono molteplici e tra di esse non può non evidenziarsi l'accresciuta  tutela della riservatezza nelle comunicazioni tra l'assistito e il proprio avvocato  derivante dall'estensione dei confini del divieto di attività di intercettazione nei confronti del difensore, sanzionata con l'inutilizzabilità. L'articolo 103 del codice di rito Le garanzie di libertà del difensore sono attualmente disciplinate dal  codice di procedura penale  che se ne occupa all'articolo 103. L'attuale formulazione della norma, in particolare, stabilisce quali sono gli unici casi in cui sono possibili  ispez

Mantenimento figli maggiorenni: quando è dovuto?

I  genitori  hanno  ambedue , in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la loro capacità di lavoro professionale o casalingo, il dovere di  mantenere, istruire ed educare i figli,  anche se nati fuori dal matrimonio, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Una ricostruzione fondata su  diverse fonti normative : in primis l'art. 30 della Costituzione, nonché gli artt. 147 e 315-bis del codice civile. Si tratta di un obbligo specifico che sussiste  anche nei confronti dei figli maggiorenni , poiché nessuna norma prevede che il raggiungimento della maggiore età corrisponda alla sua cessazione. Anzi, a loro favore può addirittura essere  stabilito un assegno di mantenimento : lo prevede l'art. 337-septies c.c. secondo cui, in caso di separazione, scioglimento del matrimonio e altre fattispecie analoghe, il  giudice potrà, valutate le circostanze,  disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un  asse

In arrivo il reato per chi diffonde telefonate e video registrati di nascosto

Sarà presto  reato la diffusione di riprese e registrazioni fraudolente . Il decreto destinato a rivedere la disciplina delle intercettazioni, attuativo della delega contenuta nella legge di riforma del processo penale, è stato approvato infatti in via preliminare dal Consiglio dei Ministri ed è ora partito alla volta della Commissione giustizia per i pareri. La nuova fattispecie delittuosa, già annunciata nei mesi scorsi, ha quindi iniziato a prendere una forma concreta.  Leggi anche:  Carcere fino a 4 anni per chi registra telefonate di nascosto e le diffonde Art. 617-septies c.p.  In particolare, il reato sembrerebbe dover prendere il suo posto all'interno del  codice penale  con l'introduzione di un nuovo apposito articolo: il numero  617-septies, rubricato "Diffusione di riprese e registrazioni fraudolente" . Condotta sanzionata La condotta sanzionata dalla norma, nel pieno spirito della legge delega sulle intercettazioni, è quella di chi diffonde riprese audio o

Responsabilità medica: nell'equipe le condotte dei singoli si inseriscono in un'unica area di rischio

l medico che lavora in equipe non può sottrarsi dalla responsabilità per il danno cagionato a un paziente nel corso di un intervento chirurgico limitandosi ad addurre la colpa del sanitario che ha agito prima. A tale proposito, con la recente  sentenza numero 50038/2017 del 31 ottobre scorso (qui sotto allegata) la  Corte di cassazione  ha avuto infatti modo di ricordare cosa comporta, dal punto di vista della responsabilità professionale, la cooperazione tra più sanitari. Convergenza di tutte le attività Tale cooperazione in particolare, anche se le singole attività non sono contestuali, impone a ogni sanitario innanzitutto il rispetto dei canoni di diligenza e prudenza richiesti dalle mansioni specificamente svolte. Ma non solo:  è fondamentale che ciascun medico dell'equipe osservi anche gli obblighi che derivano dalla convergenza di tutte le attività svolte dal gruppo  verso l'unico e comune fine. Di conseguenza, il medico che non ha osservato una regola precauzionale su cu

Il divieto di patti successori

  Ai sensi dell'art.  458 del codice civile  è nulla qualsiasi convenzione o accordo con cui si dispone della propria successione. Del pari, è nullo qualsiasi atto con cui si dispone dei diritti che possono spettare su una successione non ancora aperta o si rinunzia ai medesimi.  Pertanto, secondo la norma, novellata dalla l. n. 55/2006, non è possibile stipulare convenzioni con cui un soggetto in vita disciplini la propria successione ovvero disponga di un'eredità altrui.  La ratio del divieto dei patti successori Il  codice civile  vieta tali convenzioni in quanto realizzate in violazione della norma secondo cui l'eredità si devolve per legge o per testamento.  Con tale disposizione, il legislatore ha inteso circoscrivere le modalità di vocazione ereditaria a quelle testamentaria e legittima, escludendo la fonte convenzionale.  Sul divieto di patti successori hanno avuto modo di intervenire sia la dottrina che la giurisprudenza. Per gli interpreti è ormai pacifico che la